Come si fa il Parmigiano Reggiano

Le fasi della produzione

Il Consorzio del Parmigiano-Reggiano associa tutti i caseifici produttori ed ha il compito di tutelare la qualità del prodotto attraverso varie azioni che riguardano:

  • le materie prime di alimentazione delle vacche
  • La creazione di un albo dei mangimisti convenzionati
  • L’utilizzo di un sistema di pagamento del latte secondo la qualità
  • La produzione del formaggio, con il divieto dell’uso di additivi
  • L’uso del marchio e la verifica della qualità delle forme
  • Il mercato, con il controllo dell’uso dei marchi e della denominazione d’origine, la diffusione del consumo, l’agevolazione del commercio

LA COTTURA NELLA CALDAIA

La caldaia che ha una forma di campana rovesciata, è dotata di un doppio fondo, composto internamente da rame ed esternamente da acciaio, e tra i due strati scorre il vapore prodotto da un generatore che serve a riscaldare la massa del latte.

La formazione della cagliata. Il latte si addensa.  

All'interno della caldaia viene aggiunta una quantità precisa di siero-innesto, che fa innalzare l’acidità del latte, aiuta la successiva coagulazione della caseina e aggiunge fermenti lattici, che trasformano il lattosio in acido lattico.

Il latte, sotto lenta agitazione, viene scaldato fino a 33°C ed in seguito viene aggiunto il caglio. Dopo circa 15 minuti avviene la coagulazione delle proteine e si forma la cagliata: la caseina passa dalla fase acquosa nella quale era dispersa ad una fase addensata (gel) nella quale vengono incorporati i globuli di grasso e parte dei minerali, come il fosforo. 

La cagliata viene rivoltata all’interno della caldaia e frantumata per qualche minuto con lo “spino”, un attrezzo a lamine taglienti che riduce la massa coagulata in granuli non più grandi di un chicco di frumento. 

La cottura. Il passaggio alla forma solida

La cottura è la fase in cui all'interno della caldaia si genera la massa più solida che andrà poi posta negli stampi. 

Durate la cottura la temperatura si innalza lentamente fino a 45°C e, successivamente, in modo più rapido fino a 55°C, mantenendo l’agitazione: i granuli di caseina si asciugano e dopo la cottura precipitano sul fondo della caldaia formando un’unica massa caseosa.

Dopo circa 45 minuti la massa, che pesa circa 80-90 kg, viene sollevata con una pala, fatta passare su una tela di canapa, estratta e agganciata ad un’asta posizionata sopra la caldaia; qui viene tagliata in due parti che vengono appese separatamente in una tela per rilasciare il siero.

Il siero che rimane in caldaia, costituito da acqua, sali minerali, lattosio ed una piccola percentuale di grasso, può essere impiegato per la produzione di ricotta, ma nella maggior parte dei casi viene prelevato da aziende che producono ingredienti per l’industria alimentare, cosmetica o mangimistica.